in Trentino
Mostra
straordinaria
In una
città deserta, boom di visitatori al Castello del
Buonconsiglio.
Turisti, italiani e stranieri, letteralmente sedotti dal «Gotico
delle Alpi», la mostra divisa tra Castello e Palazzo
Pretorio. Alla fine delle 21 sale,
commenti rapiti: «Mostra straordinaria, di grande ricchezza». |
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Arrivano a
frotte in città. Pur con il solleone che incombe, i turisti italiani
e stranieri sono centinaia, anche se non è il pienone dei giorni di
maltempo. Tutti attratti dalla succosa occasione di ammirare la
mostra internazionale del «Gotico nelle Alpi». Ieri i visitatori
diretti al Buonconsiglio e al Diocesano sono stati stati 784 (599
nel primo, i rimanenti nel secondo), in una città altrimenti deserta.
Non sempre al corrente della mostra, l'arrivo a
Trento, magari
per una sosta prima di riprendere il viaggio di ritorno a
casa,costituisce una bella sorpresa. Le impressioni dei visitatori,
al termine della maratona alle quasi venti sale
dell'esposizione
(che diventano 25 totali con quelle del Museo Diocesano), sono tutte
positive. Al Castello, anche nel caldo torrido del primo pomeriggio,
ci arrivano interi gruppi familiari con nonni e nipotini al seguito.
Molte le
coppie che, finite le vacanze in montagna, spezzano con questa
parentesi il controesodo. Due giovani intervistati, sono entusiasti
della visita sia al Buonconsiglio che al Diocesano. «Abbiamo scelto
di fare la visita guidata - dicono - perché così le tante
opere esposte
riescono a comunicare storie più complesse, dei committenti, dei
proprietari, delle corti che le hanno ospitate».Per tutti e due la
visita alla mostra è stata una bella sorpresa. «La parte del Gotico
al Museo Diocesano è forse di più difficile lettura,forse perché non
c'è una guida e perché le opere sono essenzialmente paramenti e
immagini sacre. Anche il costo del biglietto d'ingresso
è adeguato alla
quantità dell'offerta». E' venuta con mamma e figli piccoli al
seguito la signora Anna Rita Baraghini di Ravenna. Soddisfatte sia
madre e figlia, che i bambini: «Anche Pietro, che ha solo cinque
anni, - confessa Anna Rita - era molto interessato. Gli sono
piaciute le corazze e le armi dei cavalieri». Aggiunge la nonna
Bruna: «Non siamo degli intenditori, ma le opere sono molto belle,
così come le sale e gli arredamenti del Castello». Tiziano e Nada
sono di ritorno dalle vacanze a Merano. Ma una puntata a Trento, la
fanno sempre. Come quest'anno, prima del viaggio verso casa: «Non
sapevamo che c'era la mostra sul Gotico, dunque è stata un'ulteriore
soddisfazione. Abbiamo iniziato la visita dal ciclo dei Mesi di
Torre Aquila: la cosa più bella». Hanno saputo a Madonna di
Campiglio, dove sono reduci dalle vacanze, della mostra del Gotico a
Trento. Sono due amiche di Tivoli: Floriana Rinaldi e Annarita
Ingrosso. Hanno trovato molto interessante la divisione tematica
delle stanze: dalle opere che hanno per soggetto il mondo
cavalleresco a quelle sulla devozione popolare, le Madonne e le
Pietà. «Siamo ben impressionate - aggiungono - dalla quantità di
opere, perché non sempre in queste mostre si ha una ricchezza tale».
Chi non se l'è sentita di salire le scale del Castello è una signora
veronese venuta con il figlio e nipote. «Mi fanno male le gambe»,
confessa. E quello delle barriere architettoniche è un limite che il
Museo provinciale dovrebbe risolvere. Il direttore Marzatico ha
lanciato la sua proposta di ascensore esterno: ora si passi dalle
parole ai fatti. Unici assenti, pare, sono i trentini.
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