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Mostra «La Misura del Tempo» -Trentoright

a Trento

Approfondimenti

 

SVEGLIATORI MONASTICI E OROLOGI PUBBLICI


I primi orologi meccanici risalgono al Medioevo. Sono orologi pubblici destinati ai campanili e alle torri civiche, per scandire l'operosità cittadina, e svegliatori monastici che segnano le ore della preghiera e la vita conventuale

 

 

 

 

OROLOGI


L'origine di strumenti per misurare il tempo attraverso la posizione del sole e degli astri è antichissima. In epoca più recente, meridiane, armille e astrolabi furono spesso utilizzati a fianco dei primi orologi meccanici, per la loro taratura.
 

La ricostruzione di una bottega in cui operava 1'artigiano orologiaio consente di conoscere i principali utensili impiegati. Alcuni antichi volumi introducono il visitatore in un settore ancora poco noto, quello relativo alla produzione scientifico letteraria sulla misura del tempo.

 

 

 

La misura del tempo

 

L'antico splendore dell' orologeria italiana dal XV al XVIII secolo Chronos, il Tempo, arcano testimone della continuità cosmica che tutto genera e tutto dissolve, ha da sempre impegnato l'immaginazione e il pensiero di filosofi, scienziati ed artisti, alla ricerca di una definizione di senso e di una possibile unità di misura rapportata all'alternanza del giorno e della notte, ai ritmi delle semine e dei raccolti, delle preghiere recitate nei monasteri. A questo tema il museo dedica una gran- de 

esposizione, incentrata sulla storia dell'orologeria italiana dal XV al XVIII secolo, la più importante in quest'ambito mai organizzata in Italia. Di questa storia la mostra ripercorre le tappe più significative, nel contesto del panorama europeo, offrendo al visitatore la possibilità di ammirare 370 esemplari, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane ed europee, che permettono, anche ai non addetti ai lavori, di comprendere i vari stadi di perfezionamento e di innovazione introdotti nel- l'arte dell'orologeria nel corso dei secoli. Oltre all'evoluzione tecnologica dell'arte dell'orologeria, la mostra consente di apprezzare anche le valenze estetiche, le curiosità e le rarità degli orologi presentati, valorizzando la bellezza delle decorazioni, delle forme, dei preziosi materiali impiegati, mentre una sezione iconografica, comprendente una accurata selezione di dipinti, incisioni, documenti e libri a stampa dal '500 al '700, completa l'esposizione, offrendo ulteriori motivi di suggestione e di riflessione sull' affascinante tema della misura del tempo.

OROLOGI NOTTURNI
É grazie all'insonnia di papa Alessandro VII che i fratelli Campani inventano, verso il 166O, un orologio silenzioso, in cui l'ora è visibile anche nel buio della notte, mediante un lume posto all'interno della cassa. In seguito essi creano anche esemplari in grado di proiettare l'ora su soffitti e pareti.

 

OROLOGI E AUTOMI RINASCIMENTALI

Nel Cinquecento l'orologio è simbolo di agiatezza e prestigio, un oggetto da esporre nelle Wunderkammer - gabinetti delle meraviglie, accanto a oggetti preziosi, rari ed esotici. Ebanisti, argentieri e orafi competono nella creazione di orologi eleganti e raffinati. Il connubio tra automa e orologio consente di realizzare oggetti curiosi e raffinati che allo scoccare delle ore riproducono elementari movimenti.

 

OROLOGI DA PERSONA E CURIOSITÀ


I primi orologi da persona non erano, come in tempi più recenti, da tasca, bensì portati al collo o in una saccoccia. È con la diffusione di questi orologi che si sviluppa il concetto moderno di precisione e di puntualità.

 

L'OROLOGERIA REGIONALE TRA SEI E SETTECENTO
 


L'orologeria italiana non manifesta uno sviluppo unitario durante i secoli XVII e XVIII. Nel mosaico italiano si distinguono l'austero stile genovese, la raffinata sobrietà di Emilia e Toscana, la reinterpretazione veneta dello stile austriaco; ma anche la sontuosità romana e 1'esuberanza delle tartarughe dorate e colorate tipiche delle casse napoletane e siciliane.
 

L'OROLOGERIA TRENTINA


Tra i maestri orologiai attivi nel Settecento in Trentino e in Sudtirolo, spicca la figura di Antonio Bartolomeo Bertolla, la cui fama si diffonde oltre i confini della nativa Valle di Non. Oltre a eleganti orologi da arredo domestico - a cassalunga o da soprammobile - egli costruì due straordinari orologi astronomici, uno dei quali poi donato all'imperatrice Maria Teresa d'Austria.

 

 

 
 

 

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