Feste Vigiliane anno 2005 Rievocazioni e nuovi spettacoli per riscoprire la storia della città
aver combattuto a fianco dei russi nella guerra di liberazione del 1813, girò l'Europa e scrisse dei suoi viaggi. In uno di questi gli capitò di arrivare il Trento nella ricorrenza del Patrono San Vigilio. Un particolare cenno merita la tradizione dei fuochi d'artificio, di cui si trova documentazione già nel XVI secolo, era profondamente radicata nella popolazione trentina e rappresenta un momento di forte richiamo nel con- testo delle Feste Vigiliane. All'allestimento dei fuochi venivano deputati due consoli del Comune di Trento, per l'occasione veniva costruita una grande "macchina per fuochi". Un altro appuntamento le cui origini si perdono nel tempo è quello della Mascherada dei Ciusi e dei Gobj, che trova testimonianza nelle memorie di diversi autori. Le notizie più antiche risalgono al Seicento e ne è autore Michelangelo Mariani in un libro dove si tratta di tutti i fatti notabili e storici dell'epoca. Un'altra descrizione della Mascherada appare due secoli dopo ad opera dello scrittore Giosetto Pinamonti. Le Feste Vigiliane rinascono dunque nel 1984 per iniziativa dell'Azienda di turismo e dell'Amministrazione comunale. Nel 1999 è iniziata la collaborazione con i Servizi organizzativi ed immagine città di Trento, presieduti da Guido Malossini, che ha fatto crescere ulteriormente la manifestazione.
Vigiliane, che bello fare il nobile per una sera Chissà cosa avrà pensato patron Malossini quando ha visto la marea di gente che si è accalcata lungo le strade e che poi ha stipato piazza Fiera per il corteo storico... Beh, la prima cosa sarà stata quella di chiudere gli ingressi alla piazza, dopo che la gente aveva iniziato a presidiare anche le scale delle tribune; ma poi avrà guardato con compiacimento le oltre 3000 persone che non hanno voluto perdere la parata dei record. Quest´anno i figuranti erano 230, un numero accresciuto dalla novità di questo 2005, ossia i carri delle
allegorie. Quattro carri raffiguranti la fortuna, la giustizia, il Nettuno e la Torre, con tanti dettagli, tanti particolari e con una coreografia mozzafiato che ha chiuso la serata. Il percorso classico (dal castello del Buonconsiglio, fino a piazza Fiera, passando per le vie San Marco, Manci, Belenzani, piazza Duomo e via Mazzini) è stato impreziosito dall´arco che è stata eretto nella notte a fianco delle mura medievali, dopo nove ore di duro lavoro. I FIGURANTI. «È il quinto anno che partecipo e ho sempre fatto la nobile. Del resto non mi voglio confondere con la massa», scherza Elena Rigo, uno dei 108 aristocratici che ormai da un lustro sfila con gli splendidi - ma pesantissimi - abiti di Chiara Defant. «Effettivamente qui fa un caldo mica da ridere», ribatte l´amica Giorgia Dossi alla sua «prima volta». Ma del
resto, si sa: se bella vuoi apparire, devi imparare a soffrire. Anche sotto diversi metri quadri di velluto. Lo stesso problema che avrà avuto la sempre sorridente madrina delle feste, che ha scarrozzato il suo abito rosso per tutte le vie. «Quest´anno è una tragedia, con tutta questa gente che ha voluto fare il nobile. Ogni anno è sempre una lotta contro il tempo per cercare di riuscire a realizzare tutto velocemente, visto che i temi vengono scelti più tardi». Alle spalle dei nobili, i popolani in tenui vestiti pastello e cappelli di paglia e poi gli scalmanati Ciusi e Gobj, questi ultimi con un prigioniero alla gogna, pronti a difendersi dalle schermaglie degli avversari. Tutto condito da cori da stadio. Insomma, un modo per scaldare le polveri in vista delle disfida per la polenta. È poi il turno delle varie contrade e delle raffigurazioni degli altri Palii disseminati per tutto il Trentino. Ma il boato d´ammirazione del pubblico è scattato quando sono comparsi i carri delle allegorie.
|
||||||
La Tonca Migliaia di trentini seduti lungo le rive dell´Adige
Tre "toncati" per ordine del giudice Lucio Gardin; e un quarto per volontà dei lettori dell´Adige. Gardin ha mandato a bagno nell´Adige i funzionari della Provincia coinvolti nello scandalo degli appalti, il consigliere Giorgio Viganò e l´inceneritore; i lettori Diego Mosna. Il Palio dell´Oca invece è stato conquistato dall´equipaggio di San Lazzaro, non velocissimo ma impeccabile nei passaggi, tanto da sopravanzare San Martino e Romagnano. Figuraccia per la zattera dei cittadini di Trento Urbe, terz´ultimi. Lucio Gardin non lo ammetterà mai, ma a preparare queste tonche si diverte un mondo.
Indossato il parruccone grigio (la prossima volta però meglio evitare i sandali che fanno molto "frate" e molto poco "giudice"), ha sciolto i dubbi con cui aveva mandato a dormire la sera prima i trentini che avevano assistito al Tribunale di Penitenza. Una tonca speciale, una sorta di 3+1 con tre nomination canoniche e una voluta fortemente dai lettori del nostro quotidiano che hanno partecipato in massa al concorso a furia di tagliandi. Risparmiati gli orsi («che averia toncà volentieri, ma... cipaei ti! I è sempre en giro... pezo dela Cogo»), il comico ha puntato il dito contro lo scandalo appalti, l´inceneritore e le agenzie immobiliari, con riferimento alla vicenda del consigliere provinciale Giorgio Viganò. E gli applausi sono fioccati proprio con quest´ultima candidatura, con commenti divertiti anche da parte del sindaco di Trento Pacher, presente insieme ad alcuni dei suoi assessori. In prima fila Renato Pegoretti e Lucia Maestri. Il consigliere Viganò definito «un Robin Hood... al contrario» è ricordato per il fatto di vivere in una casa Itea, pur potendo vantare uno stipendio di 6 mila euro mensili. E l´appartamento, di euro, ne costa solo 90. Viganò ha assicurato di essere alla ricerca di un´altra sistemazione, «zerto che se el ne zerca n´altra de 90 metri quadrati a 90 euro al mes, ghe credo che no i trova!». Applaudito anche il riferimento finale a Diego Mosna, presidente dell´Itas Volley (la nomination dei lettori de l´Adige) «baffi da Birra Moretti con la fortuna di Massimo Moratti! E perché enveze de taiar i compensi (dei giocatori, ndr) el doveria taiarse i baffi, così forse el riesce a veder fora». Un bagno nell´Adige l´hanno fatto anche i funzionari pubblici accusati di corruzione. Pubblico in visibilio quando il giudice ha ricordato le frasi in codice utilizzate per ottenere qualcosa «Bastava dirghe "ho portà en po´ de sparezi" che te vinzevi l´appalto. Sì i lo sa quei de Zambana...». La coscienza ambientale di Gardin ha poi spinto nel fiume del capoluogo anche l´inceneritore. Da privilegiare, tuona lo scarsocrinito comico, la raccolta differenziata. Mentre a Trevsio sono al 70% «a Trento sem al 36% de rifiuti. E senza contar quei che el Bezzi l´ha ricevù dal Pacher quando el g´ha domandà n´assessorato». Ed ecco andare in naftalina una nuova edizione della Tonca 2005. Magari meno velenosa di quella dello scorso anno ma che forse servirà per meditare.
IL PROGRAMMA DEI FESTEGGIAMENTI
Cena benedettina
Palio dell´oca e tonca
I Ducktails
Corteo storico
Ciusi e Gobj
|