È stata
l'esultanza dei Gobj, vincitori della Mascherada di quest'anno, a
chiudere la ventesima edizione delle Feste Vigiliane. La squadra
trentina è riuscita a difendere la polenta dai Ciusi di Feltre, dopo
oltre un'ora di grande battaglia e spettacolo in una piazza Fiera
gremita di pubblico. Affollando le gradinate e oltre, centinaia di
persone non si sono risparmiate, nonostante la pioggia. Acqua che,
scesa copiosa fino per circa un'ora, ha rischiato di mandare a monte
la tradizionale Mascherada. Il maltempo, grande spauracchio della
vigilia a causa delle recenti grandinate, ha "danneggiato" solo la
sfilata iniziale del corteo storico in costume del gruppo San
Lorenzo di Cles. Una processione che ha anticipato la discesa in
campo dei Gobj, mentre i Ciusi arrivano dopo aver assaltato e
sfondato il "portone della piazza", una delle novità di
quest'anno.
Le prime
scaramucce non si fanno attendere, ma nel vivo si entra con il gioco
del carro. Ciusi e Gobj tirano il più forte possibile le funi
agganciate ai lati del carretto e, dopo un primo scontro in parità,
sono i Ciusi ad aggiudicarsi il gioco e 10 secondi in più per
l'attacco finale. Sugli spalti quasi nessuno lascia il suo posto.
Anzi. Il tifo cresce a vista d'occhio. Attacchi continui e ripetuti,
fra spettacolo e agonismo vero, che si susseguono uno dopo l'altro
senza esclusione di colpi. Sette gli attacchi che si conteranno alla
fine, scanditi solo dallo scorrere della clessidra, che ha visto le
squadre più o meno eguagliarsi. Ai Ciusi non è servito nemmeno
rapire alcune strozzere o tentare azioni di disturbo, i Gobj hanno
tenuto testa lasciando ai feltrini giallo-rossi, con l'altalena
delle penalità e dei vantaggi, solo 10 secondi extra oltre al minuto
canonico, per l'attacco finale. Settanta secondi per il momento
cruciale, quello dell'assalto finale. Dal grido «È pronta!» delle
strozzere, settanta secondi di follia, tensione e grande ansia.
Nelle diciannove edizioni fin qui disputate, con l'esclusione di
quella annullata per pioggia, nove sono le vittorie per entrambe le
formazioni. Chi vince vincerà un pezzo di storia. Settanta secondi
di battaglia pura, con i Ciusi che tiravano più che mai per rompere
la catena difensiva dei Gobj che, a loro volta, si stringevano più
che mai. Per proteggere la polenta anche le strozzere usavano le
proprie armi, scope e mestoli. Per i Ciusi non c'è stato niente da
fare. Troppo forti i trentini che alla fine, nonostante la
stanchezza e la fatica, per festeggiare hanno fatto un sol boccone
della polenta.
All'arcivescovo di
Praga monsignor Miroslav Vlk, l'onore di accendere il fuoco al
paiolo e una targa ricordo consegnatagli, e come a lui anche a
monsignor Bressan, al vicesindaco Alessandro Andreatta e al patron
delle Vigiliane Guido Malossini, dalla Confraternita dei Ciusi e dei
Gobj. Un'edizione 2003 della Mascherada che ha visto alcune novità,
a partire dall'accoppiata di grandi cerimonieri Gabriele Biancardi e
il giornalista Mattia Eccheli. Vent'anni di Feste Vigiliane che si
chiudono dopo una settimana intensa, ricca di appuntamenti e novità,
per un compleanno celebrato nel migliore dei modi. L'arrivederci al
prossimo anno l'hanno dato gli ormai tradizionali fuochi
d'artificio, anticipati di qualche minuto per evitare un'altra
ondata di maltempo. Pioggia che è arrivata poco dopo l'inizio,
consigliando a molti di tornarsene a casa. Anche se qualche manipolo
di coraggiosi è voluto rimanere fino alla fine.
È stata
l'esultanza dei Gobj, vincitori della Mascherada di quest'anno, a
chiudere la ventesima edizione delle Feste Vigiliane. La squadra
trentina è riuscita a difendere la polenta dai Ciusi di Feltre, dopo
oltre un'ora di grande battaglia e spettacolo in una piazza Fiera
gremita di pubblico. Affollando le gradinate e oltre, centinaia di
persone non si sono risparmiate, nonostante la pioggia. Acqua che,
scesa copiosa fino per circa un'ora, ha rischiato di mandare a monte
la tradizionale Mascherada. Il maltempo, grande spauracchio della
vigilia a causa delle recenti grandinate, ha "danneggiato" solo la
sfilata iniziale del corteo storico in costume del gruppo San
Lorenzo di Cles. Una processione che ha anticipato la discesa in
campo dei Gobj, mentre i Ciusi arrivano dopo aver assaltato e
sfondato il "portone della piazza", una delle novità di
quest'anno.
Le prime
scaramucce non si fanno attendere, ma nel vivo si entra con il gioco
del carro. Ciusi e Gobj tirano il più forte possibile le funi
agganciate ai lati del carretto e, dopo un primo scontro in parità,
sono i Ciusi ad aggiudicarsi il gioco e 10 secondi in più per
l'attacco finale. Sugli spalti quasi nessuno lascia il suo posto.
Anzi. Il tifo cresce a vista d'occhio. Attacchi continui e ripetuti,
fra spettacolo e agonismo vero, che si susseguono uno dopo l'altro
senza esclusione di colpi. Sette gli attacchi che si conteranno alla
fine, scanditi solo dallo scorrere della clessidra, che ha visto le
squadre più o meno eguagliarsi. Ai Ciusi non è servito nemmeno
rapire alcune strozzere o tentare azioni di disturbo, i Gobj hanno
tenuto testa lasciando ai feltrini giallo-rossi, con l'altalena
delle penalità e dei vantaggi, solo 10 secondi extra oltre al minuto
canonico, per l'attacco finale. Settanta secondi per il momento
cruciale, quello dell'assalto finale. Dal grido «È pronta!» delle
strozzere, settanta secondi di follia, tensione e grande ansia.
Nelle diciannove edizioni fin qui disputate, con l'esclusione di
quella annullata per pioggia, nove sono le vittorie per entrambe le
formazioni. Chi vince vincerà un pezzo di storia. Settanta secondi
di battaglia pura, con i Ciusi che tiravano più che mai per rompere
la catena difensiva dei Gobj che, a loro volta, si stringevano più
che mai. Per proteggere la polenta anche le strozzere usavano le
proprie armi, scope e mestoli. Per i Ciusi non c'è stato niente da
fare. Troppo forti i trentini che alla fine, nonostante la
stanchezza e la fatica, per festeggiare hanno fatto un sol boccone
della polenta.
All'arcivescovo di
Praga monsignor Miroslav Vlk, l'onore di accendere il fuoco al
paiolo e una targa ricordo consegnatagli, e come a lui anche a
monsignor Bressan, al vicesindaco Alessandro Andreatta e al patron
delle Vigiliane Guido Malossini, dalla Confraternita dei Ciusi e dei
Gobj. Un'edizione 2003 della Mascherada che ha visto alcune novità,
a partire dall'accoppiata di grandi cerimonieri Gabriele Biancardi e
il giornalista Mattia Eccheli. Vent'anni di Feste Vigiliane che si
chiudono dopo una settimana intensa, ricca di appuntamenti e novità,
per un compleanno celebrato nel migliore dei modi. L'arrivederci al
prossimo anno l'hanno dato gli ormai tradizionali fuochi
d'artificio, anticipati di qualche minuto per evitare un'altra
ondata di maltempo. Pioggia che è arrivata poco dopo l'inizio,
consigliando a molti di tornarsene a casa. Anche se qualche manipolo
di coraggiosi è voluto rimanere fino alla fine.