UOMINI DI PIETRA

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  Statua stele Arco II,  particolare

Pugnale triangolare da ( Montebrandoni ) Pisa;immanicatura a ginocchio dell'ascia della mummia di Similaun ( Bolzano ) 

Masso di Cemmo 1 ( Valcamonica ) 

UOMINI DI PIETRA


" I ritrovamenti di Arco e il fenomeno delle statue stele nell'arco alpino. Le pagine sono scaturite dalla mostra: Uomini di pietra. Statue stele e prima metallurgia in Trentino Alto Adige di Castel Beseno, 15 luglio - 7 novembre 1993 "

Considerato che a livello regionale gli affioramenti più cospicui, sfruttati ancor oggi, sono noti in Val Venosta e che le 4 statue stele rinvenute a Lagundo ( Bolzano ) sono state scolpite pure in marmo,esiste l’eventualità che tale materiale sia stato trasportato intenzionalmente da questa zona. Se così fosse, un dato comunque sembra essere certo: visto il peso din tali statue (fino a sette quintali) le vie di trasporto preferenziali devono essere state senz’altro quelle segnate dai corsi d’acqua. Secondo i risultati delle analisi petrografiche condotte da Claudio D’Amico dell’istituto di Mineralogia dell’Università di Bologna volte a determinare con esattezza la provenienza della materia prima e definire quindi i possibili itinerari, a favore di tale ipotesi farebbe propendere la constatazione di una fortissima omogeneità petrografica delle cinque stele (Arco II-VI). Esse quindi dovrebbero essere state ricavate da un unico grande masso che di solito si può trovare, date le dimensioni, vicino agli affioramenti primari. Tali analisi non per.mettono però di escludere completamente la possibilità che le statue stele siano state ottenute utilizzando marmi rinvenuti nei depositi morenici portati nei pressi di Arco dalle glaciazioni quaternarie. A favore di questa seconda ipotesi, dell’utilizzo cioè di materiale proveniente dal morenico locale, farebbe propendere la constatazione che di norma questi monumenti venivano realizzati in materiale autoctono. Gli esemplari sono tutti accuratamente modellati a martellina, tranne la parte basale che era destinata ad essere infissa nel terreno. Molto probabilmente anche ad Arco, come su alcune statue stele rinvenute incompiute in Lunigiana, lo scalpellino, prima di iniziare il lavoro vero e proprio, delineava sul monolite con sottile incisione il contorno delle raffigurazioni che voleva creare. Esiste anche l’eventualità che questi monumenti fossero dipinti. Ai piedi dei massi di Cemmo in Valcamonica sono stati trovati resti di materiali coloranti e tracce di colore sono state evidenziate sulle statue stele di Sion nel Vallese. Sulla base degli aspetti formali, iconografici e dimensionali nel gruppo delle statue stele atesine sono riconoscibili tre tipi. 

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