Le
due case << gemelle >>impostate su un tracciato
poligonale in piazza Duomo a Trento, in genere conosciute come case
Rella, praticamente da sempre si offrono all'ammirazione estatica
del visitatore come quintessenza dell'allegorismo. Se già il
Mariani ( 1673 ) a proposito della decorazione affrescata scrive che
in essa << parlano molte figure e scurcio, motto e geroglifico
>>, e più tardi Bartoli ( 1870 ) nota negli affreschi
<< figure simboliche emblemi e geroglifici >> bisogna
arrivare ai nostri giorni per vedere sviluppata un'intuizione che lo
stesso Folgari aveva avuto, tirando in ballo (
senza peraltro ricavarne alcun risultato tangibile ) quegli
EMBLEMATA dell'Alciati che hanno permesso a Laura dal Prà di
sciogliere brillantemente uno dei nodi finora ritenuti tra i puù
ingarbugliati nella lettura delle tematiche sviluppate in facciata a
Trento.
"Le
strade pubbliche
sono riputate
Luochi della Luna; è però secondo i vari e diversi
capricci dei pittori, tutte quelle istorie, fantasie, invenzioni,
chiribizzi che vi vengono a cuore vi si possono dipingere....."
Si
legge nel testo : " TRATTATO DELL'ARTE DELLA PITTURA " di
Gian Paolo Lomazzo. Lomazzo pubblica il suo trattato nel 1584,
queste brevi linee comunicano un'immagine, sospesa e favolosa, della
città rinascimentale. Le strade -
i
luoghi della luna, mentre
<<
Luochi Solari >>
sono
i palazzi reali, le case dei principi e via dicendo - prendono
l'aspetto di una sorta di terreno franco dove i pittori possono
esprimere i loro
<<
varie, diversi capricci >>
dove
possono
dipingere all'aperto storie, fantasie, invenzioni, non per coloro (
un pubblico particolare, ristretto, selezionato ) che hanno accesso
alle sale dei palazzi, ma per tutti quelli che passano per la via. N
elle parole del Lomazzo le facciate delle case e dei palazzi
appaiono come quinte dipinte che marcano lo spazio di una
rappresentazione teatrale, come luoghi di libertà lasciati agli
artisti, come una sorta di gigantesca quadreria in continua
esposizione.
Sappiamo
che le cose non sono andate in questo modo e, proseguendo la
lettura, veniamo avvertiti che la libertà degli artisti non è
totale, in quanto le figure devono essere eseguite <<
...discretamente però, e con ragione, secondo il decoro e l'onestà
che generalmente in ogni cosa si ricerca...>>. Faltra parte il
fatto d'essere accessibile a tutti, di essere esposti a ogni
sguardo, ad ogni pubblico, poteva avere conseguenze negative e far
si che da alcuni considerate come appartenenti a un genere
inferiore.
La
casa di sinistra, affrescata secondo quanto vuole una tradizione
ormai consolidata da: Marcello Foligno, era all'epoca di proprietà
di Tommaso Cazzuffi, dottore in legge e ripetutamente console della
città di Trento ( 1523 - 1551 ), ancora una volta committente di
ampia cultura, amante in particolare nella fattispecie del
simbolismo criptico degli emblemi, solo all'apparenza pregnanti di
moralismo facilmente didattico, in realtà quanto mai elitari ed
esclusivi, sopratutto se si pensa che vennero preposti alla pubblica
fruizione all'indomani, si può dire dell'uscita dell ' "
EDILIO PRINCEPS" dell' " EMBLEMATUM LIBERI " di
Andrea Alciati, edizione 1531. La ricca decorazione monocroma
presenta sotto un fregio con gioco di putti, una serie di
raffigurazioni allegoriche isolate disposte su 2 piani, mentre gli
emblemi ( di molti, oggi purtroppo, sono più o meno parzialmente
leggibili solo le scritte, trovano posto in medaglioni o losanghe su
altre due facciate separate. Figure che rappresentano sicuramente
episodi alludenti << alla stupidità del ricco e all'avarizia,
all'unione mistica con Dio, all'aiuto reciproco, alla condotta pia,
alla pericolosità dei vicini troppo forti, alla lentezza nella
riparazione dei torti ed alla ingratitudine >>. Sempre con
l'ausilio della raccolta Alciatea, la studiosa Dal Prà, è stata in
grado di decodificare altre due immagini dipinte ( con alcune
varianti ) nelle specchiature tra le finestre, infatti nella
figura
muliebre in equilibrio su una ruota, che tiene in mano una sfera e
regge
le briglie << si deve riconoscere
la dea della GIUSTIZIA NEMESI, cui spetta "
porre freno " all'arroganza di quanti si insuperbiscono per i
propri successi, e riportare le cose nell'ordine naturale.
L'Occasio
è l'altra figura femminile, con un rasoio in pugno, che muove la
ruota trascinando nella corsa un fanciullo che s'è aggrappato alle
sue spalle, mentre un secondo cerca di imitarlo e altri due sono a
terra poichè non ce l'hanno fatta
ad
<<
afferrare al volo l'occasione >> appunto; una terza immagine
nella fascia superiore
che
sviluppa toni legati al destino umano, impersona la dea
FORTUNA,
dalla duplice faccia ( fortuna/prospera e fortuna/adversa ) con la
ruota in mano sopra un carro trainato da tre cervi. Una spiegazione
soddisfacente non s'è trovata invece, atta a spiegare il nesso
sottile che corre tra i rimanenti temi raffigurati, per alcuni dei
quali è
ignota
anche la fonte testuale. L'Uomo
con il fuoco ai piedi ,
il
Musico, il
Gerione
di
dantesca memoria ( Inferno XVII, 1, 27 ) figura mostruosa, immagine
di frode; la
Generosità
del Ricco a Cavallo
nei
confronti del giovane supplicante. L'aneddoto di DAMOCLE con la
spada incombente sul capo mentre siede alla mensa del tiranno
Dionigi.
Meno raffinatamente criptica ed ermetica, perchè meno informate
sulle ultimissime novità, uscite in campo editoriale sul mondo
allegorico ed emblematico, ma egualmente sfoggio di cultura
umanistica intene essere, la facciata dell'adiacente palazzo di
destra, dove per lasciare la parola al FOLGARI...<<
..un'allegoria dichiarata da molte iscrizioni, si esplica in
numerose scene e figure; iscrizioni, non tanto di un pittore, quanto
di un letterato che togliendo molti elementi dalla letteratura e
dalla pittura del tempo volle esprimere un suo concetto morale ad
ornamento della casa e ad educazione dei cittadini >>. Dal
vecchio studio del FOLGARI ( insuperato per molti versi, in ogni
caso tutt'ora unico esistente sull'argomento ), che fornisce una
dettagliata descrizione delle decine e decine di personificazioni
allegoriche dipinte, unitamente alla trascrizione dei versi
esplicativi, non sarà possibile quì che riportare l'elenco puro e
semplice degli eventi trattati. Si comincia nella zona sommitale con
una serie di busti, che si ritrovano anche nel sottostante fregio
continuo (
cliccara
sulle immagini piccole per vederle e con BACK si torna alla pagina
),
posti ad intervallare tre trionfi; IL TRIONFO D'AMORE, IL TRIONFO
DELLA SAPIENZA, IL TRIONFO DELL'ABBONDANZA; tra le finestre del
2°piano troviamo la personificazione del TEMPO e
della ESPERIENZA , la scala della VIRTU' e ancora la
personificazione della COSCIENZA, della
GIUSTIZIA, della OBBEDIENZA e della TEMPERANZA. Scendendo al 1° piano si
incontra la FORTUNA poi una figura allegorica troppo guasta per
essere identificata, il SOSPETTO, la PRUDENZA cui fanno seguito
altre 3 << figurazioni abbastanza complicate che si aggirano
intorno allo stesso concetto: LA MUTABILITA' DELLA FORTUNA, IL
POTERE DEGLI DEI, di dare o togliere ai mortali le ricchezze e la
felicità >>, e non è finita, sul fregio continuo
sovrastante, s'inizia con un impercettibile raffigurazione simile
nell'impostazione a quella dei TRIONFI,
mentre << nel resto del fregio, giuocano dei putti, che un vecchio nudo, dalla lunga barba bianca,
sporgendo su colla testa e le spalle e allargando le braccia
spaventa e mette in scompiglio.
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