LA CITTA' DI BEZZECCA right

a Bezzecca

  

LA CITTA' DOVE AVVENNE LA BATTAGLIA DI BEZZECCA

IL 21 LUGLIO DEL 1866

Il paese di Bezzecca è posto in una bella piana della valle all’imbocco della laterale Valle di Concei. Il torrente Assat scorre attraverso il paese incanalato in profondi argini. Il luogo è noto soprattutto perché fu teatro nel 1866 dei combattimenti tra garibaldini e austriaci durante la III guerra d’indipendenza, mentre durante la Grande Guerra divenne teatro della guerra di trincea tra l’artiglieria italiana e l’esercito asburgico. Le montagne circostanti il monte Caret, l’Orbia, il monte Serbano, il monte Naè, furono i luoghi difensivi della zona e sono percorsi da sentieri che conducono alle zone fortificate. Costeggiando il lago sulla sinistra si arriva a Bezzecca tetro della famosissima battaglia del 21 luglio del 1866.

 

LA BATTAGLIA DI BEZZECCA - 21UGLIO 1866


Nel 1866 la Prussia entrò in guerra contro l’Austria. L’Italia si alleò quindi con la Prussia nella speranza di togliere all’Austria il dominio del Veneto, dando inizio in questo modo alla III guerra d’indipendenza.


Pochi giorni dopo lo scoppio della guerra Giuseppe Garibaldi iniziò le operazioni per l’invasione del Trentino, allora parte dell’impero asburgico,   alla testa di 40.000 volontari.

 

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Dopo un mese di combattimenti, soprattutto intorno al Monte Suello e a Condino, gli Austriaci che presidiavano il Forte d’Ampola dopo cinque giorni di assedio si arresero. Ciò permise a Garibaldi di proseguire verso la Valle di Ledro dove a Bezzecca il 21 luglio 1866 si svolse una cruenta battaglia al termine della quale le truppe austriache, comandate dal generale Kuhn, si ritirarono nelle loro postazioni sulle montagne circostanti. Mentre Garibaldi si apprestava a proseguire la sua invasione verso il Garda alla conquista dei forti di Lardaro, il 9 agosto giunse la notizia dell’armistizio tra Italia ed Austria e con essa l’ordine del generale La Marmora, comandante in capo dell’esercito piemontese, di sgomberare il Trentino. In quell’occasione, proprio dalla piazza di Bezzecca, Giuseppe Garibaldi rispose con il famoso telegramma e la sola parola "Obbedisco".

 

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