TRENTO - PALAZZO CAZUFFI right

a Trento

 

Proseguendo nella ricerca dei palazzi affrescati, oggi parlerò del Palazzo Cazuffi  che si trova in  via Paolo Oss Mazzurana   

 

Il Palazzo Cazuffi

In tutta via Paolo Oss Mazzurana si è conservata un'unica casa affrescata:Palazzo Cazuffi ai nn. 37-43 in angolo con via Diaz. Massiccio edificio di tre piani, nonostante gli interventi successivi, mantiene intatto l'aspetto rinascimentale. La facciata su via Oss Mazzurana è scandita da due file di quattro finestre monofore poggianti su doppie fasce marcapiano, comprese fra coppie di pilastri scanalati e sormontati da capitelli e motivi floreali.Le due coppie di di finestre centrali sono notevolmente ravvicinate tra di loro in modo tale da creare nella partitura del prospetto due campi più piccoli all'interno di esse e quattro più grandi fra queste e le monofore laterali. Dal piano terra alla prima facciata marcapiano, da questa alla seconda e da quì alla fascia sottogronda si alzano, sugli angoli del palazzo, due paraste di pietra rossa a tre 

 

ordini sormontate da Capitelli Corinzi. Per adattare il pianterreno del palazzo ad uso commerciale, nel 1878, il portone architravato e le finestre rettangolari originarie, sono stati sostituiti con 4 grandi fornici.Il palazzo è delimitato al nord dall'attuale via Diaz, nata nel 1935, nell'ambito della ristrutturazione del rione << al Sass >>, lì dove esisteva una strettissima Androna. Proprio la scarsa visibilità, determinato dall'angusto vicolo, ha dettato per il corto prospetto nord, soluzioni semplici e nient'affatto monumentali. A sud il palazzo si appoggia a una casa, nel '500, di Giuseppe Cazuffi, il cui fronte rimane però leggermente rientrato e da così spazio alle paraste rettangolari già descritte. Anche se di architetto ignoto, il palazzo Cazuffi lo si può considerare un notevole esempio di casa patrizia trebtina, la cui eleganza era oltremodo accentuata dalle decorazioni pittoresche della facciata, che l'impianto architettonico generale ci dice previste sin dall'inizio. Fregi floreali, medaglioni racchiudenti profili classicheggianti, figure di nudi virili riempivano tutta la facciata. Nelle sei capiture fra le finestre si ammiravano al primo piano la << Partenza degli Ebrei >> dall'Egitto, descritta nell'Esodo e al secondo la storia di Rebecca, tratta dal XXIV capitolo della Genesi. ( Questo affresco è parzialmente visibile oggi ).Gli agenti atmosferici hanno però radicalmente deteriorate queste decorazioni, eseguite ora a fresco, ora a tempera dura nel creato di calce, oltretutto su di un arricciato difettoso.Le storie de << Li Spogli Eittiani >> ricordate dal Mariani e dal Bartoli, sono oggi completamente scomparse. Le altre, nonostante un restauro settecentesco, già nel 1835 apparivano al Consolati << in gran parte corrosi dal tempo >>, nel 1836,

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vi fu un accurato intervento di Antonio Mayer, ma già nel 1853 è l'Ermett vide le scene << in gran parte deperite e alcune svanite >>. Oggi è ancora leggibile, di fatto, solo la scena del riquadro superiore sinistro. Molto si conosce della famiglia Cazuffi, originaria di Tuenno in Val di Non, inurbatasi già dalla fine del '300, nobilitata da Carlo V nel 1551. La costruzione di questo palazzo avvenne nel corso del quinto decennio del XVI secolo e lo si deve a Tommaso, dottore in legge, sette volte console di Trento e nel 1545 capitano di Vastel Selva.L'immobile passò ben presto a suo fratello Bartolomeo e infine a Giuseppe Cazuffi. Decaduti economicamente questi ultimi nel 1778,dovettero vendere le proprietà; il palazzo nel 1909 è attestato Pernetti. Alla fine dell'Ottocento vi nacque Ezio Bonfioli << caduto per la patria >> come si legge su una lapide in facciata. Oggi al pianterreno si trovano : negozi di abbigliamento e un bar.      

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