a
Trento
La
Fontana del Nettuno e la Statua del Nettuno
Il
progetto complessivo della Fontana del Nettuno e la
sua realizzazione ( 1767 - 1769 ) è opera di Francesco
Antonio Giongo, il quale vi " travagliò pure collo
scalpello " per ciò che attiene all'architettura,
mentre per la statua del Nettuno in alto, i Tritoni ed altri
dei marini all'intorno, furono scolpiti da Stefano Salterio
di Como. Tutto l'insieme della fontana, monumento pricipe
della scultura settecentesca locale, si divide in tre piani:
sulla vetta si trova la statua del Mettuno in bronzo, copia
di quella di pietra che si trova nel cortile di palazzo
Thun.
Al
di sotto del Nettuno
troviamo la vasca superiore, in pietra rosa del diametro di
circa tre metri, sagomata con grande eleganza.
La
vasca poggia su uno stelo con quattro mensole alla base
della quale quattro giovani Tritoni lanciano in alto otto
zampilli. Il primo circuito è composto da otto vasche a
profili curvilinei e spezzati,da cui escono quattro cavalli
marini che soffiano anchessi l'acqua. Anche le vasche
inferiori e lo stelo sono in pietra rosa, tutte le figure
sono in pietra bianca. La costruzione è alta dodici metri e
poggia sopra una grandiosa scalinata poligonale che, un
tempo era contornata da sedici
pilastrini
in pietra bianca. Nella fontana la presenza plastica delle
vasche sinuose e delle figure marine, fondendosi ai mutevoli
effetti ottici e sonori dell'acqua, crea uno spettacolo
sempre nuovo e mutevole, visibile da ogni punto di Piazza
Duomo. E a proposito della localizzazione della fontana
entro la piazza è importante sottolineare come essa si
trovi perfettamente in asse con il protiro del Duomo; questo
un tempo era sottolineato da corsi di lastre di pietra, che
correvano dal protiro appunto, verso l'imbocco di via
Belenzani, quasi preannunciando ed inquadrandola la via
oltre che per sottolineare l'antico percorso di cortei e
processioni. Molte ipotesi sono state fatte sul perchè il
popolo trentino abbia voluto dedicare a Nettuno una delle
più belle fontane d'Europa. In realtà Trento, così
lontana dal mare, non possiede nessuna testimonianza del
culto di Nettuno, divinità marina e non fluviale, l'idea
della fontana venne invece dal nome della citta del tridente