NEI MASI DI UNA VOLTA  right

a Perca

Nei masi sapori di una volta: tutti da scoprire. Perca dista 5 km da Brunico, e l’intera zona è ideale per le innumerevoli possibilità di escursioni, con un territorio si sviluppa in una posizione soleggiata e tranquilla fra i 950 m. del fiume Rienza e i 2500 m. degli alpeggi e delle montagne (Parco Naturale delle Vedrette di Ries). Perca giace su un ammassamento del ghiacciaio del Rienza risalente all’era glaciale, mentre la testimonianza del passaggio dei Romani è rappresentata da una pietra miliare posta davanti alla chiesa. Documenti dell’anno 862 testimoniano che il nome Perca risale all’immigrazione bajuvara, quando il nome originale era "Perchah" (ruscello di montagna o bosco di betulle).
 

     

Qui, in questa minuscola e poco nota valletta, (poco più di una grinza tra due costole della Val Pusteria), si respira il profumo dei tempi passati e si ritrovano i segni delle antiche popolazioni di avventurosi cacciatori che ne colonizzarono il territorio. Al suo ingresso, solenne, spunta ancor oggi, uno dei cosiddetti " Maierhöfe ", i masi preposti alla gestione di un dato territorio. Non è un caso che in circa 8 secoli, come annotano antichi documenti, qui si sia registrato l'avvicendarsi di una ventina di generazioni di Mayr ( Il nome della famiglia mutuato, probabilmente, dall'assegnazione da parte dei proprietari ecclesiastici, di questi speciali insediamenti rurali ). Non si tratta

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nemmeno di un'eccezione visto che un po' tutto il Sudtirolo è punteggiato (con nomi simili) da queste vivide sentinelle della tradizione che col passo della tartaruga si sono caricate sulle spalle centinaia di anni, sopravvivendo a mode e moti della storia. (La meraviglia sta forse nel fatto che in pochi luoghi come l'Alto Adige si sia mantenuto così stretto il legame fra casa, territorio e famiglia ). In quasi tutti i paesi dell'Alto Adige è presente un maso dal nome"Moar" ed il nome di famiglia"Mair" o"Mayr" che nelle sue varianti grafiche rimanda alla comune radice. Storica è anche l'attività di locandieri dei proprietari del maso. Johann Mayr venne insignito nel 1901 

formalmente  come"Gasthofbesitzer und Wirt" (proprietario di tenuta e locandiere). L'attività prosegue ancora. Qui gli ultimi discendenti della famiglia Mayr vi conducono ancora oggi una fortunata locanda. Per raggiungerla si segue la statale della Val Pusteria fino al paese di Perca. Qui si abbandona la strada principale per proseguire per circa 4 chilometri fino a Vila di Sopra. Il maso vi si presenterà dinnanzi con un ampio parcheggio e il suo aspetto molto familiare. Salite i pochi gradini fino all'ingresso e passate il vecchio portone. Sulla destra troverete le due sale da pranzo. Tra i legni medioevali di una Stube da poco recuperata da un accurato restauro si propongono con semplicità e un pizzico di ingenuità i piatti della tradizione. Speck e Kaminwurzen e il buon Graukäse fanno da apripista. Nel piccolo menù tradotto con insolita diligenza in italiano spicca una saporita trippa alla parmigiana mutuata dalla più consona Sauersuppe di tradizione tirolese. Canederli per tutti i gusti, un discreto Gulasch, una buona Wienerschnitzel con marmellata di mirtilli

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 rossi e contorno di Röstkartoffeln si fanno apprezzare. Le insalate sono fresche e croccanti. La locanda viene condotta con grande semplicità. Non aspettatevi fuochi d'artificio da un buon desinare che ha il pregio della semplicità. Tra le cose da migliorare ci sarebbe sicuramente la carta dei vini, un po' troppo datata e non particolarmente ambiziosa, anche se vi si può scegliere un buon Pinot Nero di Cornaiano che, insieme a una bella schiava è uno degli abbinamenti migliori da tutto pasto per la cucina tradizionale sudtirolese.   Se la stagione è quella invernale si possono assaggiare i solitamente ottimi Tirtlan pusteresi che qui vengono preparati ogni sabato. Si tratta di dischi di pasta farciti di spinaci, patate e cipolle o crauti, e poi fritti, tipici della tradizione locale. Li preparano le contadine per i giorni di festa e sono una vera golosità.I Tirtlan rappresentavano la pietanza principale del sabato. Trovandoci a parlare della Val Pusteria   ecco quì una vecchia ricetta tradizionale.

I Tirtlan

Occorrono 1/2 Kg di farina, mista magari a quella di segale, 2 uova intere. Una presa di sale e,per il ripieno, crauti stufati, spinaci o spinaci e ricotta, oppure patate. Mettete la farina su una spianatoia, rompetevi al centro le uova e aggiungete il sale. Lavorate il tutto.Tirate la sfoglia fino ad uno spessore di mezzo centimetro, quindi 

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formate dei dischi di 15 cm di diametro. Riempiteli con il ripieno preferito. Se avete deciso di riempieri i tirtlan con gli spinaci, dopo averli lessati ripassateli in padella con della cipolla e burro, aggiungendo eventualmente della ricotta.Insaporite con sale e noce moscata. Coprite con un altro disco, assicurandovi che i bordi siano ben chiusi, quindi friggete nell'olio, o per i più avventurosi nello strutto di maiale. Da servire caldissimi e sfrigolanti.


    

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