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" Bartolomeo Bezzi "

Questa ha inizio ufficialmente nel 1895 e Bezzi parteciperà a tutte le edizioni, tranne alla IX, fino al 1914. L’appartenenza al comitato organizzativo gli consente di effettuare numerosi viaggi all’estero (nel 1897 in Scozia e Inghilterra, nel 1898 in Germania, Austria e Parigi) durante i quali viene a contatto con i diversi linguaggi artistici internazionali. Nel 1892, torna a Trento chiamato a far parte della giuria che dovrà stabilire a chi affidare la realizzazione del monumento a Dante. E’ in questo periodo che stringe amicizia con Cesare Battisti e si dedica alla propaganda Irredentista, partecipando a manifestazioni artistiche che si prefiggevano di affermare la italianità del Trentino.

Sempre durante questo periodo in terra natia, incontra durante una visita in casa dei Conti Cesarini Sforza Isabella Dal Lago di Cles, figlia del dottor Gerolamo e di Anna dei Conti Alberti d’Enno. Con Isabella si unisce in matrimonio il 26 settembre 1892.

Negli anni 1893, 1898, 1903, è presente alle Esposizioni della Secession di Monaco e partecipa anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, vincendo la medaglia d’argento con l’opera Giorno di magro, dipinta nel 1895. Dopo aver trascorso alcuni mesi sul Lago di Garda e a Pescarenico sul lago di Como, nel 1910 si reca a Roma, dove entra a far parte della commissione coordinatrice per l’esposizione Mondiale del 1911. Nel 1912, si trasferisce a Verona dove lavora assiduamente alle opere per la Biennale veneziana del 1914, che gli dedica una personale ma, nello stesso anno, viene colpito da una malattia nervosa che gli impedisce di dipingere. Ecco che, verso la fine del 1914, torna in Trentino e si stabilisce a Cles, in Val di Non.Nonostante la forzata inattività è presente comunque nell’ambiente artistico trentino, specie nel salotto della baronessa Giulia Turco Lazzari, frequentato da artisti e uomini di cultura del tempo, tra cui Eugenio Prati, Luigi Nono, Angelo Dall’Oca Bianca e Angelo De Gubernatis. Nella primavera del 1923 improvvisamente la malattia sembra regredita. Bezzi si sente in piena forma e colmo di entusiasmo e di voglia di lavorare, torna a Milano per riaprire il suo studio. Purtroppo si tratta di una breve pausa di pace prima della tempesta. Peggiora all’improvviso e il 7 Ottobre dello stesso anno muore a Cles.


 

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