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 ASIAGO - L'altopiano dei sette comuni

 

CENNI STORICI SULL'ALTOPIANO DI ASIAGO

A testimoniare la presenza umana sull'altopiano di Asiago nel passato la scoperta di graffiti e selci, il ritrovamento di oggetti e strumenti che rivelano le presenze nomadi di popoli e tribù di passaggio. I primi ad insediarsi nel territorio in maniera stabile pare siano stati dei gruppi pre-cristiani che ci hanno lasciato, tra altri monili, monete di conio romano. Quanto ritrovato nel villaggio del Bostel di Rotzo pare infatti essere appartenuto a un popolo che in più di una testimonianza rivela dell'influenza romana subita. Dopo la caduta dell'Impero, l'altopiano, remoto e difficilmente accessibile, divenne luogo di rifugio per tribù barbare provenienti dal Nord, in particolar modo, siamo più precisamente intorno al Mille, di coloni bavaresi. Traccia indelebile della presenza germanica, il dialetto cimbro di chiara impronta linguistica germanica. I centri abitati che nel corso dei secoli vennero for­mandosi sull'altopiano conobbero via via la dominazione ed il control­lo di poteri diversi, dagli Ezzelini agli Scaligeri per arrivare ai Visconti. Asiago, aderente al patto dei Sette 

 

 

 

 

 

 

Comuni, si alleò spontaneamente nel 1404 alla Repubblica di Venezia che ne mantenne il controllo per oltre 4 secoli. La caduta della Serenissima portò Asiago sotto il dominio asburgico e alle lotte nazionali che passarono dal Risorgimento, dalle Guerre d'Indipendenza e dalla Spedizione dei Mille. Si giunse quindi al 1866 e all'annesione al Regno d'Italia che portò ad una nuova rinascita di Asiago e del suo territorio nonché ad un nuovo slancio integrativo e comunicativo verso l'esterno. La storia di Asiago si frammischia poi con quella nazionale con i suoi lutti e le sue vittorie passando dai tragici eventi della I Guerra Mondiale che duramente ha colpito la vita sociale ed economica del centro; solo a partire dagli anni '60 Asiago ha saputo trovare un nuovo vigore di crescita e rinascita grazie in particolare all'industria del turismo e del tempo libero. La lunga storia 

 

 

 

 

 

 

di Asiago ha lasciato numerose tracce di sé che rappresentano oggi una ricca serie di spunti turistici per chi desiderasse approfondire la conoscenza della città. Prima tappa di questo ipotetico itinerario è il Duomo di San Matteo, patrono di Asiago. Nonostante le numerose distruzioni a cui è stato sottoposto e di conseguenza le diverse ricostruzioni, persistono ancora alcuni tratti dell'antica struttura risalente al XIV secolo (1393). Oggi appare in stile neoclassico a colonnato corinzio mentre l'interno si apre su una struttura a crociera su tre navate e cupola centrale. Di genere decisamente diverso, ma non certo meno affascinante, il Palazzo Municipale; prima dell'attuale destinazione la costruzione ricopriva comunque un ruolo amministrativo essendo stata sede dell'allora Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. Distrutto durante la guerra, il palazzo venne ricostruito su progetto dell'architetto Invernizzi riproponendo alcuni dettagli originari quali il leone della Serenissima marmoreo scolpito sulla torre campanaria. L'interno conserva il gonfalone civico e quello della reggenza risalente al XVII secolo. A poca distanza dal centro di Asiago di grande suggestione è poi il Parco della Rimembranza al cui interno si trova inoltre la chiesetta di S. Maria Liberatrice. Il parco ospita delle solenni aste in ferro battuto a ricordo dei caduti in guerra. Altrettanto suggestivo e collegabile anch'esso alla memoria storica e sociale di Asiago, il Sacrario militare, del Leiten; si tratta di una costruzione marmorea realizzata su progetto degli scultori Montini e Zanetti inaugurato nel 1938. Il sacrario conserva le spoglie di oltre 33000 caduti in guerra ( individuali e ignoti ) nonché i resti di oltre 18000 caduti austroungarici. Opera del vicentino Zanetti, la fontana del Fauno venne realizzata tra il 1921 ed il '22 in splendido marmo rosso di Asiago; le quattro sculture zoomorfe poste ai lati fanno da cornice al fauno posto in posizione centrale che raffigura la divintà protettrice delle greggi. A ricordare il tempo in cui Asiago iniziava ad aprirsi all' esterno grazie ad infrastrutture di portata nazionale, l'Ex Stazione ferroviaria terminata nel 1910; a partire dagli anni '80 l'edificio è proprietà della Comunità Montana e adibita a sede della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. Quanto sin qui proposto altro non è, ovviamente, se non una semplice proposta di visita; molto di più, Asiago può offrire sia dal punto di vista artistico - architettonico sia dal punto di vista naturalistico a chi voglia approfondire la conoscenza del territorio.


 

 

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