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La poetessa trentina pubblica i suoi
versi: eros, amore, vita e sentimenti.
E', il suo, un linguaggio "caldo". E'
l'esordio di Donatella Maino:
sorprendente, convincente.
Donatella Maino
è nata a Trento, dove attualmente vive e
lavora. Dopo una lunga carriera come
agente di commercio, attualmente è
operatrice ambientale nei Musei della
sua città. Alcune sue liriche sono state
pubblicate in antologie. Di rami e
foglie, la sua ultima creatura, è
un’opera in cui la parola si libera di
ogni regola per raccontare ciò che si
trova in bilico tra tangibile e intangibile, tra sogno e realtà.
Donatella Maino
compie un percorso difficile perché
attraversa “fisicamente”, usando il
corpo come metafora primaria, un
territorio inesplorato, impervio, privo
di punti di
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riferimento. Questa
dimensione intermedia è, infatti, uno
spazio astorico, in cui il tempo è in
continuo movimento. Come in mare, quando
il rollio e il beccheggio generano
nausea e vertigini, e l’unica soluzione
è quella di assecondarne il movimento,
l’autrice in questa silloge scopre il
senso dell’armonia. Si affida così a un
racconto poetico in cui passato,
presente e futuro s’intrecciano, dando
vita a una lirica fluida e suggestiva.
L’astoricità nell’opera di Donatella
Maino non nasce da una negazione della
storia ma dalla continua ricerca di
sinonimi capaci di raccontarla. Lo
sforzo dell’autrice è quello di
conservare intatto, nella narrazione, il
moto continuo degli eventi: essi non
vengono mai datati ma diluiti, confusi
tra le pieghe del racconto. Il
linguaggio è, il più delle volte,
diretto, “carnale”, il corpo è usato
come un perno su cui far ruotare le
parole.
Donatella Maino
File
.pdf
Di rami e
foglie
di pp. 78
ISBN 88-7842-289-4
EAN 9788878422896
Euro 12,00
Per acquistare uno dei libri
della collana Nuove Voci è sufficiente
inviare una mail di richiesta
all'indirizzo
ordini@ilfiloonline.it |
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Trento dal quotidiano
l'Adige - L'articolo firmato : Gigi Zoppello
"...Segnatevi
questo nome: Donatella Maino. Segnatevi questo
titolo: «Di rami e di foglie». Segnatevi che è
uscito questo piccolo grande libro di poesie,
per la casa editrice «Il Filo» di Roma. Lo
troverete nelle librerie del Trentino, e merita
davvero una lettura. Si tratta di una sorpresa
assoluta: per chi va cercando il «nuovo» della
poesia trentina in fanciulle in fiore e
giovanotti bohemien , eccovi serviti: Donatella
Maino è mamma e nonna, ha alle spalle una
intensa carriera di agente di commercio, e
adesso ci regala una collana di perle
splendenti. Chissà dove le ha tenute finora! È
davvero una bella raccolta, questo libretto.
Innanzitutto perché la poesia di Maino dimostra
una sorprendente freschezza. Audace per temi,
ammiccante e allegra a tratti, sa diventare
profonda in un batter di ciglia. Certo, ci
sorprende trovare tanta carnalità. Ma noi
diciamo che è benvenuta: Donatella Maino canta
la bellezza dell'amore, e del fare l'amore, e ci
racconta anche che è bello il ricordo di un
incontro, che è sempre viva in chi ama la vita
la fiamma del desiderio. Donatella Maino ci dice
che la stagione dell'amore è sempre, e che chi
ha paura di farlo è malato o infelice:
la
nicchia custodisce l'ardente lampada,/ pronuncia
la parola appena sotto l'ombelico)
. Non c'è solo questo. Nei versi di Maino c'è
anche un bel linguaggio. Il verso è asciutto, ma
attento alle assonanze, alla musicalità. A
tratti sembra venir giù impetuoso come un
torrente; ma è sempre misuratamente efficace.
Molto efficace nelle metafore, a tratti
spiazzanti.
"Così
sgualdrina, così casta la verità/ medicina al
male o delirio fino alla croce".
Troverete in questo libro delicatissime frasi (
la
poesia all'inguine è grembiale/ di foglie color
del minio,/ parole in delirio alla molteplice
mano/ che ora scrive in terra battuta.
) e
vibranti lamentazioni (Sono
pescatore di perle in apnea sfinita:/ sul fondo
del mare solo cilici e agnusdei.
). Ci
troverete soprattutto una impellente necessità
di poetare, che porta avanti le pagine con una
forza che a tratti stordisce. Non è poesia per
tutti: ai puristi che cercano solo trine e
merletti darà sullo stomaco. Non è champagne, ma
vino rosso. Benedetto!
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