in Alto Adige
VILANDRO, il Mosto con la Castagne
Eccola di
nuovo qua la stagione autunnale, preceduta da giornate
di tempo mutanghero, che alterna sprazzi di sole a
pomeriggi di piogge fini e insistenti che fanno
ammattire contadini e vignaioli, preludendo al
definitivo esaurirsi dell'ultima bizzosa estate. Torna,
e anima valli e piccole frazioni di montagna di comitive
di amici e colleghi di lavoro che sciamano in cerca di
un cantuccio in cui perpetuare un rito conviviale antico,
il Torggelen, |
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che nel
corso dei decenni ha perso poco del suo semplice fascino contadino.
E quale miglior luogo si addice allo scartare castagne e marroni
roventi da stemperare con del mosto d'uva fresco e appena frizzante
se non un bel Buschenschank in un paesino all'imbocco della Val
D'Isarco. Al Rockhof, nella località di san Valentino, sopra a
Villandro, questa tradizione si perpetua oramai da quasi trent'anni
e trova la sua massima espressione proprio tra ottobre e novembre,
quando nella sua piccola cantina cominciano a fermentare le uve che
la famiglia Augscholl, quasi da sempre, coltiva sui pendii alle
spalle del maso. E se non vi accontentate di
sole
castagne e mosto, ma cercate una cucina sincera e saporita, qui
troverete proprio quello che cercate. Il Graukase, preparato
artigianalmente in casa e condito con patate, cipolle e tanto aceto
da mamma Maria, è proprio del tipo, quasi mitico, che oramai nessuno
riesce più a trovare. Lo speck e la pancetta, prodotti con i maiali
allevati nel maso, vengono stagionati in un locale annerito da
secoli di affumicature e sono di quelli che non si fanno scordare.
Gli"Schlutzer", appena scolati e irrorati di formaggio e burro fuso,
suonano in bocca come le dolci melodie dei tempi migliori. Lo
Schuttelbrot e il pane nero sanno di forno a legna e dell'umidità
del sottobosco. Ci sono anche i canederli di grano saraceno, la
minestra d'orzo, la Hauswurst accompagnata dai crauti, sempre
preparata in casa, la carne salmistrata, le costine di maiale e il
Bauernbratl, un tipico piatto del contadino composto da costine di
maiale, una
ricca salsa
bruna, patate canederli e crauti. Per chiudere poi cinque varietà
di"Krapfen", le frittelle farcite con ripieno di mela, di semi di
papavero, di mele, di mirtilli e noci. Il tutto da gustare nella
splendida Stube del'600, ancora miracolosamente intatta, che
comunica direttamente con la cantina, come si usava nei secoli
scorsi. Un discorso a parte lo merita il vino prodotto dalla cantina
del Rockhof. Non solo quello per la tavola del Buschenschank, uno
rosso e uno bianco comunque molto interessanti e superiori alla
media, ma anche gli altri che fanno di Konrad Augscholl uno dei più
interessanti vignaioli dell'alto Adige. Nei 2,5 ettari di terreno
vitato vengono gelosamente conservati alcuni dei vitigni più diffusi
della valle di Isarco, ma anche con diverse varietà storiche oramai
quasi introvabili. Il Sylvaner, il Müller Thurgau, il Gewürztraminer
e il Rulander (Pinot grigio) vi danno buoni risultati. Nonostante le
difficoltà, dovute a un'altitudine di 500/600 metri, la passione di
Konrad ha consentito la nascita di alcuni rossi notevoli da vitigni
quali il Pinot Nero, il Lagrein, ma anche rare testimonianze di
Zweigelt e dal Portugieser. Tra i più interessanti c'è sicuramente
l'antica cuvée bianca Caruess, citata e regolata in antichi
documenti del Castel Gavetsch sopra a Villandro. Si compone di un
40% di Gewürztraminer, 30%Silvaner e 30 Pinot Grigio. Da
provare,
nonostante i suoi limiti naturali il St Laurent, il quasi
introvabile Furnerhodlinger allo Zweigelt e il Portugieser. Vini
freschi, di pronta beva. Röckhof, San Valentino 9 Villandro.
(0472.847130) (a.c). Ecco una delle più classiche ricette della Val
D'Isarco riproposta quotidianamente dalla cucina del Rockhof. Si
tratta delle gustosissime rondelle di patate fritte da servire, come
è d'obbligo in questa stagione, con i crauti. Per prepararle
occorrono un chilogrammo di patate, mezzo chilogrammo di farina, due
uova un pizzico di sale e dell'olio per friggere,anche se un tempo
si usava lo strutto.Dopo aver lessato le patate fatele raffreddare,
quindi setacciatele e lavoratele insieme agli altri ingredienti per
ottenere un impasto bello sodo.Da questo impasto otterrete dei
dischi di circa cinque o sei centimetri di diametro e dallo spessore
di mezzo centimetro. Dopo averli fritti li servirete con dei crauti
stufati molto caldi. I dischi, preparati con questo impasto, si
possono anche unire due a due per formare dei ravioli da farcire con
spianaci sbollentati e ripassati in padella con burro e cipolla
tritata. Naturalmente vanno fritti e serviti caldissimi. Davvero un
piatto speciale per chi non conta le calorie.
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