in Alto Adige
Lo Speck, prodotto
tipico, Souvenir
BOLZANO
Lo speck si conferma il
prodotto tipico preferito dai turisti Apprezzati anche i
formaggi nostrani, le marmellate, il miele
e i vini altoatesini Tra i souvenir, molto amati anche
gli oggetti artigianali
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Il
souvenir diventa commestibile: grande successo delle specialità
gastronomiche altoatesine. A ruba persino il pane. In valigia speck,
marmellata e il Loden. Sempre di più i turisti che portano a casa i
nostri prodotti tipici.
Speck, pane nero,
Kaminwurzen. Ma anche vino, formaggi e marmellate. Paese che vai,
specialità che trovi. E non solo gastronomiche. I turisti lo sanno
bene. Sono sempre di più quelli che prima di lasciare le nostre
valli portano con sè qualche prodotto made in Alto Adige. Una volta,
prima di andarsene,era d'obbligo comprare il Loden da sfoggiare poi
in città. Ora non si parte prima di aver fatto scorta di salumi e
formaggi nostrani. E se tra le nuove professioni sta emergendo
quella del "gastronauta", specializzato in itinerari tematici per
viaggiatori buongustai, la maggior parte dei turisti fa ancora da sé.
«Lo speck naturalmente è sempre molto richiesto - spiega Peter
Seibstock, dell'omonimo negozio di "Delicatessen" di via Portici -.
Ma negli ultimi anni vanno anche prodotti particolari, come il
salame di cervo, il formaggio messo nella vinaccia e quello avvolto
nelle foglie di noci. Gran
successo anche
per Kaminwurz, rafano e senape dolce. Poi le nostre marmellate,
fatte con le albicocche e i lamponi della Val Venosta. Alcuni
clienti che sono qui in vacanza, amano quella di lamponi. E'
speciale, un po' aspra ». Chi è in vacanza in Val Pusteria non se ne
va senza una puntata nella malga di David Passleiner di Braies: «I
formaggi più richiesti sono il Rustikal, stagionato, e poi quello
fresco di capra». Alla latteria sociale di Dobbiaco va forte il
formaggio che porta lo stesso nome del paese: una garanzia. La borsa
del turista che sceglie la Val Gardena non trabocca più solo di
statuette in legno. Anzi, da "Gardena Art",che riunisce una
quarantina di artigiani, parlano di una leggera flessione nelle
vendite. Nessun problema invece al negozio Demetz Maciaconi di Santa
Cristina, che vende sia alimentari che abbigliamento. «Il Loden è
morto - decreta il titolare Markus -. Ma vendiamo bene i vestiti
per la prossima stagione: i maglioni, le giacche. C'è un grande
ritorno delle marche. Tra i cibi, lo speck è sempre gettonato, e
negli ultimi anni vedo che è apprezzato anche il nostro vino. E non
solo dai turisti tedeschi». Speck, vino grappa e miele la fanno da
padrone anche da Messnerland a Bolzano. «Ma bisogna fare una distinzione
- spiega Stefano Ziviani -: mentre
in genere i
turisti del Nord Italia vogliono lo speck di qualità, quello Igp, i
meridionali si accontentano di quello più economico, che è anche più
dolce. Il vino più venduto è il "Lagrein dunkel", costa sette euro.
Apprezzate anche le schiave nobili. Le grappe fruttate, tipiche,
piacciono di più ai tedeschi che agli italiani, che prediligono
quelle secche. Un'altra differenza tra i turisti è la loro
disponibilità a spendere: se è vero che quest'anno la crisi ha
investito un po' tutti, bisogna dire che il tedesco compra solo per
sè, mentre l'italiano porta a casa dei ricordi per i parenti». Con
la macchina già piena di ghiotto companatico, un ultimo salto al
panificio è quasi un must: «Ci chiedono i Laugen, il pane nero, il
Schuttelbrot che si
conserva a lungo
- raccontano da Lemayer -. E poi i dolci: quelli al papavero, lo
strudel, la Linzertorte». Insomma, forse meno rispetto a tempo fa,
ma i turisti spendono. Anche in cose che durano nel tempo. «La
qualità è sempre apprezzata -dicono da Oberrauch -. Quest'anno per
esempio abbiamo venduto tanti Loden particolari, fatti con il
cachemire». E "qualità" è la parola d'ordine anche per gli "Artigiani
atesini" di via Portici, dove i turisti fanno incetta di centrini,
tovaglie e artigianato locale.
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